Quell'antico che può dare stimoli nuovi
Torino Teatro n.95 - 9 novembre 2023. Ecco i primi laureati d'Italia nella storia, al Cirko Vertigo. Dalla tradizione al futuro, passando per l'oggi, come al Cafè Muller con il teatro di figura.
In copertina: un frame dello spettacolo Quoi qu’ils disent in scena al festival Immagini dell’interno
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Paolo Morelli
Primo piano
Fa tappa a Torino il Festival Internazionale del Teatro di Figura Contemporaneo, Immagini dell’Interno. «Nell’innovazione del teatro di figura c’è una scommessa che si configura in quest’arte – spiega il direttore artistico, Damiano Privitera –, una sfida che spinge gli artisti a nuove pulsioni, tra inconscio e tecnica, tra metafora e materia, contese di fondo rivelatrici di un fermento fecondo in questo linguaggio teatrale d’arte antica, sì, ma propensa a nature e visioni transazionali». Passiamo dall’antico al contemporaneo, in un certo senso, dove ciò che riteniamo «vecchio» o superato può non solo darci ancora delle emozioni, ma può rivelarsi sotto un aspetto differente. È quello che vedremo, in coda a questo numero, con il circo contemporaneo, raccontando l’esperienza di Cirko Vertigo che due giorni fa ha «battezzato» i primi sette laureati in discipline circensi della storia italiana. Niente male.
Ma torniamo al teatro di figura. Il festival guidato da Damiano Privitera, curato dall’associazione La Terra Galleggiante Ets con il centro di produzione blucinQue/Nice, troverà posto al Café Müller di Torino dal 15 al 17 novembre. Ogni spettacolo, previsto alle 21, sarà preceduto da un workshop sui temi del teatro di figura, dalle 17 alle 19.
Sono tre, una per sera, le opere in programma. Mercoledì 15 novembre si parte con Pelle, studio sul pube nudo con Alessandra Fumai (anche alla regia), Martina Auddino e Cristina Da Ponte, per indagare le ricadute della cultura di genere nel mondo occidentale. Giovedì 16 novembre toccherà a Preludes – Anatra Morte Tulipano di Laura Bartolomei e Damiano Privitera, dove una stanza senza pareti e un letto spoglio è lo spazio surreale usato per raccontare una favola scritta per i bambini, ma che parla dell’innocenza e delle paure che caratterizzano la fine della vita. Chiuderà la rassegna Quoi qu’ils disent di Alain Wathieu, che interpreta le opere dell’inizio del XX secolo della cantante Bénédicte Davin, co-autrice dell’opera. Una forma di teatro musicale che si interroga sulla questione dell'identità e del suo doppio che vuole dar voce ai sensi nascosti dietro i giochi del linguaggio.
L’agenda
9 novembre
Teatro Bellarte, ore 21
Chi era Rodolfo Valentino? Il primo divo del cinema nella storia, certo, ma anche un personaggio complesso, pieno di tormenti e contraddizioni. Lo racconta Le molte vite di Rodolfo Valentino per Fertili Terreni. Fino al 12 novembre. Biglietti a 10-12 euro.
Teatro Colosseo, ore 21
Dal romanzo di Kent Haruf, va in scena Le nostre anime di notte, per la regia di Serena Sinigaglia. Lella Costa ed Elia Schilton interpretano due vedovi che vivono a pochi metri di distanza, di cui ascoltiamo le conversazioni. Biglietti a 22-34 euro.
Teatro della Concordia di Venaria Reale, ore 21
Lo scrittore Carlo Lucarelli porta in scena uno spettacolo tratto da un suo libro, PPP | Un segreto italiano. L’assassinio di Pier Paolo Pasolini si intreccia alle vicende storiche e violente del nostro Paese. Biglietti a 16-18 euro.
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